Conferenziere : Pietro Pizzuti

Attore, scrittore e regista

Mercoledì 7 maggio 2008



    
L'attore, scrittore e regista Pietro Pizzuti è venuto a parlarci, nel modo più simpatico e spontaneo, della sua vita trascorsa tra il Belgio e l'Italia e della sua vocazione artistica. Tracciando il proprio profilo, egli ha ripercorso le tappe che lo hanno condotto da Roma (dov'è nato cinquant'anni fa) a Bruxelles (dove vive e lavora).
Si può dire che la sua venuta in Belgio e la successiva carriera è una diretta conseguenza dell'istituzione del Mercato Comune europeo poiché suo padre è stato tra i primi funzionari italiani inviati a Bruxelles.
Nel corso dell'incontro, Pizzuti ha confermato il suo eclettismo nella scelta delle opere da lui allestite o recitate (dai classici come Molière ai moderni come Ghelderode o Mishima), dimostrando, inoltre, di rimanere sensibile alle sue radici italiane. Con l'esempio maggiore di Pirandello e il desiderio di pro-muovere anche scittori italiani modernissimi (quali Ascanio Celestini - autore de "La fabbrica" - o Stefano Massini) nonché il suo sodalizio con l'attore italobelga Angelo Bison.
Dopo aver precisato le differenze esistenti tra il modo di sentire e recitare francese ed italiano (più emozionale e lirico quest'ultimo) e il rapporto diverso esistente con il pubblico italiano e francofono (più platealmente espressivo il primo, forse più profon-damente coinvolto il secondo), Pizzuti ci ha raccontato con la sua verve di attore, alcuni aneddoti legati alle sue esibizioni e recite teatrali.
L'episodio più incredibile è stato indubbiamente quello in cui, essendo rimasto truccato con vesti insanguinate e pugnale in mano nella hall del teatro, si è ritrovato minacciato con la pistola a bruciapelo dalla polizia intervenuta per coincidenza nel quartiere perché era avvenuta un'aggressione con pugnalamento.